Lezioni ed esercitazioni |
Ore |
Argomenti |
Contenuti specifici |
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Introduzione ai temi e alle questioni svippate nel corso |
Il corso si pone l'obiettivo di trasmettere - attraverso l'esemplificazione di procedimenti analitici - le peculiarità di importanti progetti italiani a cavallo della prima metà del secolo scorso e in “continuità” con il Movimento Moderno, che a mio avviso risultano tutt’oggi ancora attualizzabili. |
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Un vocabolario comune |
Ulteriore elemento di approfondimento che il corso si impegna a fornire è la comprensione della dualità bipolare di concetti fondamentali come: tradizione/innovazione, autonomia della disciplina/realtà dei fenomeni sociali ed urbani. |
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Continuità o crisi |
Ernesto N. Rogers nel 1957 seppe spiegare, meglio di chiunque altro, perché la produzione architettonica degli anni cinquanta apparteneva ad un regime di continuità e non di crisi. La motivazione è che, rispetto ad un dibattito architettonico corrente, che cercava di "pesare" il grado di distanza delle ultime "tendenze" nei confronti del Movimento Moderno, E.N. Rogers invece partiva dalla “interpretazione filologica dei termini: il concetto di continuità implica quello di una mutazione nell’ordine di una tradizione. Crisi è la rottura - rivoluzione - cioè il momento di discontinuità dovuto all’influenza di fattori nuovi”. |
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Aspirazione alla realtà |
Un elemento che può essere considerato come una imprescindibilità della architettura italiana sia del pre che del dopo guerra, è l’adesione da parte degli architetti nazionali ad una “aspirazione alla realtà” (Gregotti, 1969) , pervasa da un riferimento costante alle “nozioni di storia e tradizione” che ne ha senz’altro influenzato l'attività progettuale. |
5 |
Esercitazioni |
Esercizi interpretativi di alcuni testi architettonici. Esercizi grafici e interpretativi degli aspetti compositivi del progetto di architettura. Attuando nel contempo un'apertura dello specifico compositivo che spiega molto bene Adalberto Libera in queste poche righe: “la vera composizione architettonica non è il comporre l’omogeneo, cioè volume con volume, colore con colore, linea con linea: è comporre l’eterogeneo. Questa è la vera composizione, la vera difficoltà, cioè la funzione insieme con la statica, insieme con l’economia, e, sì, con la suggestione o con la poetica. Combinare tra loro queste cose è la vera composizione architettonica”. |
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Totale ore lezioni ed esercitazioni |
45 |
di cui di esercitazione |
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Ulteriori attività di didattica assistita
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Ore
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Laboratorio |
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Seminari e/o testimonianze |
5 |
Corsi integrativi |
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Visite guidate |
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Totale ore dedicate ad altre attività di didattica
assistita |
5 |
Totale ore complessive |
50
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